A Sud di Punta
Maestra e del Faro di Pila il delta del Po rientra verso ovest e il confine con
l'Emilia Romagna in un
susseguirsi ancora più intricato di bocche di fiume, valli, zone paludose e
sacche (Sacca di Scardovari e Sacca di Goro) dove si sono sviluppati gli
allevamenti di cozze e vongole.
In questa zona
del Delta sulla foce del Po di Goro che segna il confine tra Veneto ed
Emilia Romagna si trova,
sulla sponda romagnola del fiume, il Faro di Goro o Gorino, una
struttura a base cilindrica alta circa 22
metri e sormontata da una lanterna che ha un fascio luminoso di circa 10
miglia alimentato a corrente elettrica attraverso un cavo submarino proveniente
dalla sponda veneta.
Nel tardo medioevo il Porto
di Goro era un'importante via di comunicazione fluviale; con la
conclusione dei lavori del taglio di Porto Viro
(1604) i sedimenti cominciarono a spingere la foce del Po di Goro verso SE facendo velocemente allontanare la linea di
costa dalla posizione (Santa Giustina)
che aveva nel '500, alla metà del '600 la foce era avanzata di circa 2 km, ai
primi del '700 la linea di costa si era portata all'altezza dell'attuale
Goro. Poiché non si erano ancora risolti i conflitti tra lo Stato Pontificio e
la confinante Repubblica di Venezia furono costruiti due fortini difensivi a nord e a sud del Po di Goro; il
fortino papale divenne il polo di aggregazione dell'attuale abitato di Goro che si sviluppò come porto
fluviale per trasformarsi in centro peschereccio incentrato quasi esclusivamente sulla pesca in sacca
fino al boom negli anni '80 della vongola filippina.
Il progressivo avanzamento della foce del fiume portò presto all'emergere di
nuove aree ad est di Goro, l'attuale Gorino, nei primi dell'800 fu
costruita una lanterna che già nel 1870 fu sostituita
dal Faro Vecchio ancora visibile lungo l'argine, ma anche questo divenne in
breve tempo superato dal veloce avanzamento della linea costiera
rendendo necessaria la costruzione di un faro
più avanzato anche questo fatto esplodere nel 1945 dall'esercito tedesco in
ritirata. Nel 1959 all'imbocco del Po di Goro nell'estremità orientale
dello Scannone detta Isola dell'Amore fu costruito l'attuale Faro di Goro
con la casa del guardiano raggiungibile solo con mezzi nautici o attraverso un camminamento naturalistico che
parte dal Porto di Gorino.
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La foce del Po di Goro fra le due sponde Ferrarese e Polesana |
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La Sacca di Goro |
A sud del faro di Goro si apre la
Sacca di Goro un'ampia ansa posta tra le foci del Po di Goro e del Po di Volano che è una delle lagune salmastre
di maggiori dimensioni dell'Alto Adriatico; a sud per cui la Sacca lo Scannone delimita il confine con il mare aperto, una bocca di circa 1500 metri tra il Lido di Volano e la punta dello Scannone mettono in comunicazione la Sacca con il mare aperto riceve acqua salata dal mare ma anche acqua
dolce dal Po di Goro tramite la chiusa di Gorino, dal Po di Volano e
dal Canal Bianco. Questa commistione di acque dolci e salate rende la Sacca ideale per
gli allevamenti di cozze e vongole e importantissima dal punto di vista ambientale. Negli
anni '80 e '90 la Sacca di Goro era diventata un centro di allevamento
importante per la vongola filippina, i pescatori di Goro hanno cominciato a
venderla in tutto il mondo
e la zona ha conosciuto un vero boom economico; successe di tutto dalle
battaglie navali con i rivali di Comacchio
e Chioggia al drastico aumento del numero degli abbandoni scolastici, in quegli anni un qualsiasi quindicenne impiegato nell'allevamento
di vongole poteva avere un reddito superiore a quello di qualsiasi impiegato.