ADIGE - C'ERANO UNA VOLTA TANTI MULINI !
C'era
una volta il mulino sull'Adige. Anzi, sarebbe più corretto parlare di mulini,
visto che queste maestose torri galleggianti, che sfruttavano la corrente per
macinare il grano, erano disseminate lungo tutto il corso del fiume, da
Cavarzere a Verona. Una storia millenaria, di cui oggi non rimane più traccia.
La più
antica testimonianza dell'esistenza di mulini natanti sull'Adige, presso la
città di Verona, risale al Medioevo: nel 905 Berengario I di Tolosa concesse al
diacono Giovanni, futuro vescovo di Pavia, tres ariales sitos in fluvio
Athesis, ossia tre poste da mulino.
Nel 1480 i
documenti storici attestano la presenza di 7 mulini natanti fra Boara Polesine,
Lusia e Concadirame, mulini che si moltiplicarono negli anni fino a raggiungere
i 42 esemplari nel 1575 e i 52 nel 1584. Nel 1590, nella parte padovana
dell'Adige, se ne enumeravano 40 mentre gli esemplari nel Polesine erano 25.
I mulini
natanti del Regno Lombardo-Veneto dovevano sottostare a una legislazione
apposita che prevedeva di non stare ad una distanza inferiore di 12 m dalla
riva per non danneggiare la sponda, di mantenere una distanza di 12 m tra
opificio ed opificio, di posizionare le ruote esclusivamente dalla parte del
fiume, di essere fissati mediante un palo conficcato nell'acqua o con una corda
o
catena
all'argine, di posizionare i mulini natanti in modo da lasciare intravedere il
fiume 500 m a valle e 500 m a monte, di lasciare al canale o al fiume nel quale
era posizionato una larghezza non inferiore agli 80 m per non intralciare la
navigazione, di fornire il mulino di un battello con due remi e di non
lasciarlo mai incustodito.
Il mulino di Rottanova |
Mulino sull'Adige a Boara Polesine - Foto di Rovigodenavolta.it |
Mulini natanti nell'Adige a Verona |
Mulini natanti nell'Adige a Verona |