martedì 20 ottobre 2015

ADIGE - C'ERANO UNA VOLTA I MULINI

ADIGE - C'ERANO UNA VOLTA TANTI MULINI !

C'era una volta il mulino sull'Adige. Anzi, sarebbe più corretto parlare di mulini, visto che queste maestose torri galleggianti, che sfruttavano la corrente per macinare il grano, erano disseminate lungo tutto il corso del fiume, da Cavarzere a Verona. Una storia millenaria, di cui oggi non rimane più traccia.
 La più antica testimonianza dell'esistenza di mulini natanti sull'Adige, presso la città di Verona, risale al Medioevo: nel 905 Berengario I di Tolosa concesse al diacono Giovanni, futuro vescovo di Pavia, tres ariales sitos in fluvio Athesis, ossia tre poste da mulino.
Nel 1480 i documenti storici attestano la presenza di 7 mulini natanti fra Boara Polesine, Lusia e Concadirame, mulini che si moltiplicarono negli anni fino a raggiungere i 42 esemplari nel 1575 e i 52 nel 1584. Nel 1590, nella parte padovana dell'Adige, se ne enumeravano 40 mentre gli esemplari nel Polesine erano 25.
I mulini natanti del Regno Lombardo-Veneto dovevano sottostare a una legislazione apposita che prevedeva di non stare ad una distanza inferiore di 12 m dalla riva per non danneggiare la sponda, di mantenere una distanza di 12 m tra opificio ed opificio, di posizionare le ruote esclusivamente dalla parte del fiume, di essere fissati mediante un palo conficcato nell'acqua o con una corda o
catena all'argine, di posizionare i mulini natanti in modo da lasciare intravedere il fiume 500 m a valle e 500 m a monte, di lasciare al canale o al fiume nel quale era posizionato una larghezza non inferiore agli 80 m per non intralciare la navigazione, di fornire il mulino di un battello con due remi e di non lasciarlo mai incustodito.
Il mulino di Rottanova

Mulino sull'Adige a Boara Polesine - Foto di Rovigodenavolta.it
Mulini natanti nell'Adige a Verona 

Mulini natanti nell'Adige a Verona