VIDEO E IMMAGINI ESTRATTE DAL DOCUMENTARIO DEL CONSORZIO DI BONIFICA DELTA DEL PO - ADIGE
(fonte per i testi: Fondazione Cà Vendramin)
Nel profilo unico del delta del Po c'è un territorio creato
sia dalla sedimentazione del fiume, che dall'opera dell'uomo, che nei secoli ne
ha regimentato le acque e bonificato i terreni. Nell'area del Delta, natura,
storia, tradizione, cultura ed arte si intrecciano, offrendo al visitatore un
paesaggio inedito e sorprendente. Nel Delta si distinguono vari ambienti,
ognuno dei quali ha caratteristiche peculiari: la campagna con i paleoalvei, le
dune fossili, gli argini, le golene, le valli da pesca, le lagune o sacche e
gli scanni. Lo sguardo spazierà tra interminabili canneti, zone paludose,
arbusti, salici, pioppi, manufatti abbandonati, moderni impianti per la pesca
delle vongole e delle cozze, importanti risorse economiche della zona.
IL VIDEO COMPLETO
Questi sono gli elementi del paesaggio che si incontrano,
percorrendo la corrente del Po, lungo i seguenti 6 itinerari principali:
1° ITINERARIO
Dal Po di Venezia lungo il Canalbianco, Po di Levante.
Partendo dalle lagune di Caleri e della Vallona, poco dopo
Papozze, troviamo l'oasi di Panarella, 20 ettari di ambiente tipici delle zone
paludose del Delta. Si arriva poi nel piccolo borgo di Corbola, di origini
medievali, dove visse la soprano Pampanini, interprete delle opere di Puccini.
Navigando tra golene e anse tranquille si passa per Bottrighe, patria di
Umberto Maddalena, eroe della 1° guerra mondiale. Proseguendo incontriamo
Mazzorno sinistro e destro e Ca' Zen residenza in cui soggiornò anche - fra gli
altri - Lord Byron; poi, verso la biconca di Volta Grimana, le porte vinciane
permettono la navigazione verso il Canalbianco e Levante, impostante idrovia
anche per il traffico commerciale. Lungo la via s'incontra poi Donada, che
ospita un importante mercato ittico, nel quale si tengono numerose aste
commerciali. Poco distante c'è Loreo, paese che allinea le sue case di impronta
veneziana lungo le sponde del naviglio un tempo navigabile. Poi Rosolina,
importante sede di numerose colture orticole, tra cui il radicchio, che ha
ricevuto la denominazione di origine controllata. Dopo aver superato la Romea
che collega Venezia a Ravenna, si può scorgere la parallela idrovia Fissero-
Tartaro- Canalbianco- Po di Levante che con un percorso di 135 km collega
Mantova al mare. Si giunge al Museo della corte di Ca' Cappello, realizzato
utilizzando gli spazi di un complesso seicentesco, la Corte del Cappello.
Testimonianza vivissima di come l'uomo cercò di governare la forza dell'acqua
sono le qui vicine idrovore: Emissaria, ora centro didattico; Sadocca, ora a
servizio della bonifica con un ex magazzino, centro congressi e foresteria
aperta al turismo tematico. Lungo il percorso ciclabile che costeggia il canale
Sadocca, si arriva all'idrovora Chiavichetta, e poi all'idrovora Ca'
Giustinian: all'interno le pompe idrovore perfettamente restaurate. Costeggiamo
il porticciolo di Marina Nuova di porto levante prima di entrare nella laguna
della Vallona e raggiungiamo la darsena di Porto Levante, che ospita 50 posti
barca e servizi per natanti. Attraversiamo la laguna di Marinetta per raggiungere
la laguna di Caleri, importante centro di molluschicoltura, con una produzione
di molluschi pari a 4000 tonnellate l'anno; si arriva così al porto dell'isola
di Albarella, prestigioso centro turistico del veneto. Qui vicino,il giardino
botanico di porto Caleri, un vero paradiso per gli amanti del bird-watching,
con + di 200 specie vegetali alcune chiamate pioniere.
IL VIDEO DEL 1° ITINERARIO
IMMAGINI SLIDE SHOW (CLICCA):
2° ITINERARIO
Dal Po di Venezia lungo il Po di Maistra, alle lagune della
Vallona e di Barbamarco.
Navighiamo verso Porto Viro e Taglio di Po: oltre gli argini
si ergono ciminiere di ex fornaci, il Po un tempo riforniva materie prime per
mattoni e tegole. Arriviamo a Taglio di Po, paese sorto sui detriti portati dal
corso del fiume deviato nel 1604 dai veneziani per evitare l'insabbiamento della
propria laguna. Dopo la Romea, la golena di Contarina e in fondo Porto Viro.
Costeggiamo le isole sul fiume e giungiamo al centro di apicoltura di Ca'
Cappellino, ove è possibile ammirare la mostra a tema e acquistare mieli di
ottima qualità. A Ca' Venier si può osservare il palazzo rurale, costruito
dalla nobile famiglia veneziana che nel 1600 si stabilì nelle aree deltizie,
dando energia allo sviluppo economico e alla produzione agricola. Entriamo nel
Po di Maistra, ramo più antico del fiume, le cui rive sono ricche di specie
animali e vegetali presenti soprattutto nella golena Ca' Pisani, oasi
naturalistica di 43 ettari gestita dalla regione. Dopo il ponte di Ca' Venier,
si arriva al Lago di Ferro, che ospita la più grande gazzaglia del Delta, in cui
nidificano garzette, aironi bianchi e rossi, falchi di palude. Dopo il ponte di
barche si arriva a Boccasette, la cui area fu bonificata nel 1800, giungendo
quindi alla spiaggia di Boccasette, alle cui spalle si apre la laguna di
Barbamarco.
IL VIDEO DEL 2° ITINERARIO
LE IMMAGINI DEL 2° ITINERARIO NELLE TRE SLIDE SHOW
3° ITINERARIO
Dal Po di Venezia, lungo il Po di Goro fino alla foce.
Il Po di venezia si biforca creando il Po di Goro: inizia
l'isola di Ariano.E' conosciuta tra le aree più importanti del Delta per la sua
storia e natura. Il paese di Ariano nasce nell'XI secolo lungo la romana via
Popilia e diventa centro di commercio grazie al porto. Si giunge poi all'idrovora Ca
Vergola,un tempo sussidiaria della più importante idrovora Ca Vendramin. Lì
vIcino c’è la frazione di San Basilio, che si evidenzia per la chiesetta
romanica fondata nel IX sec., sino alle limitrofe dune fossili che ricordano
l'antico litorale. Arriviamo all'idrovora Ca Vendramin ora museo regionale
della bonifica, realizzata tra il 1899 e 1905 con l'obiettivo di salvaguardare
l'isola di Ariano dalle inondazioni; divenne presto cuore del sistema di
sicurezza idraulica e garanzia di sviluppo agricolo ed economico, grazie a un
impianto innovativo per l'epoca con pompe capaci di sollevare 11 mila litri di
acqua al secondo. Il museo raccoglie le memorie della bonifica, monumentali
caldaie a vapore, molti utensili da lavoro, etc.. In prossimità delle foci
costeggiamo l'impianto idrovoro Goro a servizio dell'isola di Ariano, passiamo
poi attraverso Gorino Veneto uno degli ultimi ponti sulle barche per arrivare
fino al faro di Goro, guardiano alla foce del fiume.
IL VIDEO DEL 3° ITINERARIO
LE IMMAGINI DEL 3° ITINERARIO NELLA SLIDE SHOW
4° ITINERARIO
Dal Po di Venezia lungo il Po di Gnocca fino alla Sacca
degli Scardovari.
Il Po di Gnocca si stacca dal corso principale del Po di
Venezia e forma l'isola della Donzella il cui comune è Porto Tolle, terra
giovanissima, formata dai sedimenti del Po dopo il taglio di Porto Viro.
Navigando verso sud si incontra l'edificio rurale di Ca Soranzo, si attraverso
poi il ponte di barche a Santa Giulia, polesine dei sospiri. Si giunge alla
Sacca dei Scardovari , la laguna più vasta del Delta: 3300 ettari, 140.000 mq
per allevamenti di mitili con produzione di 7.000 tonnellate di mitili
all'anno. Risalendo la Sacca degli Scardovari verso sinistra, troviamo il
biotopo Val Bonello conosciuto per la vallicoltura fino a giungere all'oasi di
Ca Mello, palude di acqua dolce.
IL VIDEO DEL 4° ITINERARIO
5° ITINERARIO
Dal Po di Venezia lungo il Po di Tolle fino a Bonelli e alla
Sacca degli Scardovari.
Attraversando Ca Tiepolo si arriva a Volta Vaccari,intervento
dell'uomo per il controllo idrodimamico delle acque. Scendendo verso Po di
Tolle, superato il ponte Polesine Camerini, che da il nome all'isola le cui
terre sono state bonificate e trasformate in risaie da Luigi Camerini a metà
800 si arriva a Bonelli area in cui non vi sono insediamenti ma solo ruderi di
magazzini e silos sommersi che testimoniano un passato di lavoro nelle risaie
prima dell'alluvione del 1957 e dell'abbassamento del suolo causato
dall'estrazione del gas metano.
IL VIDEO DEL 5° ITINERARIO
LE IMMAGINI DEL 5° ITINERARIO NELLA SLIDE SHOW
6° ITINERARIO
Dal Po di Pila alla Laguna di Barbamarco all'Isola di
Batteria alle lagune del Basson e del Canarin.
Sul Po di Pila, il più maestoso, in esso il 60 % della
portata del fiume entriamo nella laguna di Barbamarco che si estende per circa
800 ettari circondata da 4 valli da pesca. Qui i vongolari raccolgono,
selezionano e insaccano le vongole che depurate vengono portate allo stabulario
degli Scardovari e portati ai mercati ittici. Navigando verso l'isola della
Batteria è possibile immergersi in una riserva naturale circondata da ruderi di
case un tempo abitate da braccianti e mondine. In lontananza scorgiamo il faro
di Punta Maistra, alto 30 mt e di proprietà della marina militare.
Attraversiamo la laguna del Basson entrando nella famosa Sacca di Canarin.
IL VIDEO DEL 6° ITINERARIO
LE IMMAGINI DEL 6° ITINERARIO NELLE 2 SLIDE SHOW
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