martedì 30 maggio 2023

L’AGLIO BIANCO POLESANO DOP – “PIZZA DOC” DI RAI 2

 L’AGLIO BIANCO POLESANO DOP  TRASMISSIONE DI “PIZZA DOC” DI RAI 2

Il programma televisivo di RAI 2 – PIZZA DOC, nella puntata di 20 maggio 2023, ha dedicato molto spazio alla preparazione di pizze con l’Aglio Bianco Polesano DOP e alle procedure della coltivazione, raccolta e conservazione.




Il collegamento esterno è stato effettuato in Veneto, nella Provincia di Rovigo, dove viene coltivato, con interviste a Massimo Tovo e Federica Girotto del Consorzio di Tutela Aglio Bianco Polesano DOP, oggetto del video di questo post.  

In Rai Play si può guardare anche la parte dedicata alla preparazione la cottura e la degustazione delle pizze; questo il link:  https://www.raiplay.it/video/2023/05/Pizza-Doc-d1706e91-9b6b-4e89-8ac9-0a18130c7d46.html

AUTOSTRADA D'ACQUA DA MANTOVA AL MARE CHE ATTRAVERSA TUTTO IL POLESINE

 

L’IDROVIA PADANA – AUTOSTRADA D’ACQUA DA MANTOVA AL MARE ATTRAVERSANDO TUTTO IL POLESINE

L’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco, detta anche Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante o Mantova-mare, è una via navigabile lunga 135 km che collega Mantova con il mare Adriatico attraversando la parte orientale della provincia di Mantova, un breve tratto della bassa veronese e tutta la provincia di Rovigo.

È anche una straordinaria autostrada d’acqua a disposizione dei diportisti: dal cuore della Pianura Padana, percorrendo decine di chilometri e attraversando gradevoli campagne e centri urbani, si arriva al mare attraverso il canale navigabile Po – Brondolo alla laguna veneziana e quindi a Venezia.

Prima di descrivere questa “autostrada d’acqua” chiariamo il significato di CONCA: “- Le conche di navigazione, o sostegni a conca, sono manufatti di varia struttura che si costruiscono lungo i canali e i fiumi navigabili, per dar modo ai natanti di superare gli eventuali dislivelli esistenti fra due tronchi contigui di un'idrovia”

la Conca di Volta Grimana sul confine tra i comuni di Loreo e Porto Viro (RO 

Il video che mostra le immagini delle varie “Conche” 

da Mantova a Chioggia



Il primo tratto, lungo 22 km, è costituito dal canale Fissero, dall’incile alla conca di Valdaro (presso il porto di Mantova) fino alla confluenza nel fiume Tartaro, poco prima della conca di Trevenzuolo (in comune di Ostiglia). Il secondo tratto, lungo 18 km, è costituito dal tratto finale del fiume Tartaro, dalla confluenza col Fissero fino alla conca di Torretta Veneta. Il terzo tratto, lungo 78 km, è costituito dal Canalbianco, un canale ricavato quasi totalmente da un paleoalveo del Tartaro; va dalla conca di Torretta Veneta fino alla conca di Volta Grimana. Il quarto tratto, lungo 17 km, è un canale ricavato da un antico ramo del delta del Po, chiamato Po di Levante; va dalla conca di Volta Grimana fino alla foce in località Porto Levante del comune di Porto Viro. L’idrovia permette la navigazione di natanti della classe V europea (1500-1600 tonnellate).

Dal 1938 fino alla seconda guerra mondiale fu dunque scavato un diversivo del Canalbianco presso Adria e furono costruite le conche di Governolo e Baricetta. I lavori ripresero nel 1961 con la sistemazione del tratto compreso tra l’incile e Trevenzuolo e successivamente nel 1985 con la costruzione delle conche di Trevenzuolo, di Torretta, di Bussari (in comune di Bosaro) e di Canda. Entro il 1994 gran parte del tratto era stato nuovamente sistemato per permettere la navigazione ai natanti della classe V europea. Gli ultimi lavori hanno riguardato l’armamento della foce, terminato nel 2000, e il rialzo di alcuni ponti, terminato nel 2001.

PAPAVERI

I PAPAVERI SELVATICI hanno ispirato scritti di antichi letterati (Tito Livio, Catullo e Virgilio), famosi pittori (Monnet, Van Googh), canzoni per bambini e satira politica (Papaveri e Papere cantata da Nilla Pizzi).

Vincent Van Googh - Campo di papaveri (Field with poppies), 1890;
Olio su tela (73 x 91,5 cm


I papaveri di Claude Monet - 1873 - 50 x 65 - Olio su Tela - Musée d’Orsay, Parigi


Papaveri e Papere (Nilla Pizzi) - Canzoni per bambini
In questo mese di maggio molti amici del Gruppo FB Polesine hanno pubblicato bellissime immagini. Ho messo le loro foto in un album del gruppo e prodotto questo video. In ogni immagine il nome di ciascun autore.

Di seguito curiosità tratte da internet (IDEE GREEN) che riguardano CARATTERISTICHE, PROPRIETA' ED UTILIZZO.
La parola "Papavero" significa “pappa”, intesa come pappa dei bambini. Un tempo il suo latice veniva mescolato al cibo per bambini, per sonni sereni e lunghi. È pianta spontanea che cresce un po’ ovunque nelle zone a clima temperato. Il suo nome scientifico è Papaver rhoeas e appartiene alla famiglia delle Papaveraceae. CARATTERISTICHE - Emette nel suo insieme un forte odore e produce il succo lattiginoso bianco con leggero effetto narcotico, come anche il papavero da oppio, molto più marcato. Quando spunta, questa pianta ha la forma di una rosetta tutta composta di foglie, poi nei mesi cominciano a spuntare i fusti che arrivano anche ad un metro di altezza e reggeranno il fiore. La rosetta alla base della pianta è composta da foglie lunghe dalla forma ovale, con lunghi piccioli e margini dentellati. Spuntano uno per volta, ciascuno in cima ad un fusto, sorretti da lunghi peduncoli. Sono composti sempre da due sepali che cadono lasciando il posto a quattro petali di colore rosso molto carico. C’è di solito anche una macchia nera, alla base. I fiori del papavero selvatico sono ermafroditi, come tutti quelli delle Papaveraceae. Non avendo nettare, quindi, affidano l’impollinazione agli insetti che arrivano su questi fiori soprattutto grazie ai colori vivaci. Del papavero ci sono anche i frutti, sono poco appariscenti, hanno la forma di capsule ovoidali. Proprio all’interno dei frutti troviamo i semi e quando arrivano delle forti ventate, si diffondono nell’ambiente visto che i pori si trovano nella parte alta della capsula che una volta matura non si piega. PROPRIETA' - In questa pianta, chiamata anche rosolaccio, possiamo ritrovare numerosi principi attivi tra cui alcaloidi come la readina, la reagiina, la rearubina I e II; tannini; mucillaggini; coloranti; antociani. Quando si intaglia la capsula, essa secerne del latice che contiene tutte queste sostanze, accade esattamente come con il papaver somniferum ma il latice del nostro papavero selvatico non è altrettanto pericoloso, questo non vuol dire che non debba essere trattato con cautela. Se assunto in dosi eccessive, infatti, anche questo latice può causare intossicazione e avvelenamento quindi è meglio fare molta attenzione a rispettare le dosi consigliate. Tutta la pianta del rosolaccio può essere utilizzata, raccolta prima della fioritura, ma ciò che viene maggiormente usato sono proprio i petali del fiore, rosso acceso. Tra maggio e luglio, momento della fioritura, possiamo coglierli e metterli subito ad essiccare in un ambiente caldo, buio e ventilato. Da secchi, i petali sono ancora più rossi e devono essere riposti in contenitori di vetro o porcellana, ermetici, da custodire al buio. UTILIZZO - Il papavero selvatico si adatta all’uso sia interno che esterno. In cucina si possono utilizzare i suoi germogli, ad esempio mettendoli crudi in una insalata, oppure lasciandoli cuocere nelle minestre o con la polenta. Si possono preparare frittelle con pastella di uova e farina. Sempre per uso interno, possiamo prendere i petali e preparare un infuso o un decotto con un leggero effetto sedativo. I petali, come il latice, hanno delle proprietà calmanti e leggermente narcotiche legate alla presenza degli alcaloidi, quindi le bevande calde con petali di papavero selvatico sono spesso consigliate per combattere l’insonnia, la tosse insistente, la pertosse, l’asma bronchiale e per guarire il mal d’orecchio. Ad uso esterno, i fiori possono essere usati per cataplasmi con potere antiinfiammatorio, da effettuare sulle palpebre oppure nelle zone in cui serve per via delle rughe. E’ facile prepararli, basta far macerare 50 grammi di fiori in mezzo litro di acqua bollente per mezz’ora e poi filtrare e spremere bene i fiori. Si ottiene così il liquido che serve per fare gli impacchi al mattino e alla sera per alcuni giorni. I semi sono commestibili, vengono impiegati per dolci e panetteria e per estrarre un ottimo olio, lenitivo ed emolliente. Grazie alla presenza degli antociani, i petali diventano ottimi come coloranti.

martedì 16 maggio 2023

FOCE DELL'ADIGE - PORTO FOSSONE

 IL PORTO TURISTICO DI ROSOLINA 

ALLA FOCE DELL’ADIGE

È il Porto Fossone 

Un piccolo porto privato sito lungo il fiume Adige in prossimità della foce (2,5 km circa dal mare); per raggiungerlo è sufficiente - viaggiando in direzione Rosolina Mare dalla S.S. 309 "Romea"- svoltare a sinistra imboccando la strada arginale che conduce infine al luogo in cui l’Adige termina la sua corsa. 


video 


C’era anche 50 anni fa ed era più visibile, 

poiché non c’era recinzione. 

Qui erano custodite le poche imbarcazioni turistiche e dei pescatori con le quali si entrava in mare aperto. 

Oggi invece ci sono lussuosi cabinati, gru di sollevamento e tanti altri servizi, come in parte mostrano le immagini di questo mio video che ho prodotto con l’aiuto di Google Earth. 




Le immagini del video mostrano anche il territorio di Rosolina e le sue valli, compreso un moderno impianto sportivo nascosto dalla vegetazione sulla medesima zona di Porto Fossone. In rete e nei “social” queste realtà di Rosolina sono poco conosciute, forse perché distratti dalla prestigiosa spiaggia che in estate si popola di migliaia di turisti.

https://www.youtube.com/watch?v=6YBb8bCNfe0





sabato 13 maggio 2023

LA FOCE DELL'ADIGE

 LA FOCE DELL’ADIGE

Negli anni 1960-1970 mi piaceva correre veloce con il mio scafo da competizione costruito nel Cantiere Navale Dalla Pietà di Venezia. Io l’autista che trainavo i miei fratelli nelle loro evoluzioni con gli sci d’acqua. L’Adige e il mare delle spiagge di Rosolina, la palestra preferita. 

 

Nei miei ricordi di allora alla foce non c'erano dighe e massi ma alta  vegetazione che impediva la visuale. Il mare appariva improvvisamente, a volte calmo, ma spesso con alte onde. 

La spiaggia di Rosolina iniziava più a sud, più avanti Porto Caleri e l'Isola di Albarella.  



Alla foce, ora, sulla lingua di terra, dighe di grandi massi ed una Torre panoramica in ferro, da dove è possibile guardare, fotografare e filmare. Pino Schiesari

L’ho fatto anch’io ed ho prodotto il video di questo post, nel quale mia moglie è ripresa quasi sempre di spalle.






















giovedì 20 aprile 2023

DIVAGANDO SUL DELTA - DOCUMENTARIO

 

DIVAGANDO SUL DELTA - video completo - durata 42':42" - DOCUMENTARIO - Autori: Maurizio Tezzon, Lino Tosini – Un’opera fondamentale per la conoscenza del Delta del Po, prodotta nel 2009 dalla Regione Veneto e dal Consorzio di Bonifica Delta Po Adige.

In questo post anche i link dei 6 itinerari visibili separatamente.



Nel profilo unico del delta del Po c'è un territorio creato sia dalla sedimentazione del fiume, che dall'opera dell'uomo, che nei secoli ne ha regimentato le acque e bonificato i terreni. Nell'area del Delta, natura, storia, tradizione, cultura ed arte si intrecciano, offrendo al visitatore un paesaggio inedito e sorprendente. Nel Delta si distinguono vari ambienti, ognuno dei quali ha caratteristiche peculiari: la campagna con i paleoalvei, le dune fossili, gli argini, le golene, le valli da pesca, le lagune o sacche e gli scanni. Lo sguardo spazierà tra interminabili canneti, zone paludose, arbusti, salici, pioppi, manufatti abbandonati, moderni impianti per la pesca delle vongole e delle cozze, importanti risorse economiche della zona. (Fondazione Cà Vendramin)

Il video è stato anche suddiviso in 6 itinerari che si possono guardare separatamente:

1° ITINERARIO - https://youtu.be/avf8-iPPDFA - durata 10':42"

Dal Po di Venezia lungo il Canalbianco, Po di Levante.

2° ITINERARIO - https://youtu.be/_qZ_-um1Eng - durata 5':49"

Dal Po di Venezia lungo il Po di Maistra, alle lagune della Vallona e di Barbamarco.

3° ITINERARIO - https://youtu.be/_DBNHgs3-P8 - durata 5':40"

Dal Po di Venezia, lungo il Po di Goro fino alla foce.

4° ITINERARIO - https://youtu.be/qgJdIMhIpDs - durata 4':42"

Dal Po di Venezia lungo il Po di Gnocca fino alla Sacca degli Scardovari.

5° ITINERARIO - https://youtu.be/RAfCpDf-8fY - durata 4':51"

Dal Po di Venezia lungo il Po di Tolle fino a Bonelli e alla Sacca degli Scardovari.

6° ITINERARIO - https://youtu.be/0HzvbqxrugI - durata 12':27"

Dal Po di Pila alla Laguna di Barbamarco all'Isola di Batteria alle lagune del Basson e del Canarin.

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IL LINK DEL VIDEO COMPLETO:

https://youtu.be/JbIxtgqBhAc

sabato 15 aprile 2023

PILA - PORTO TOLLE (RO) - CAPITALE DELLA PESCA IN VENETO

 PILA DI PORTO TOLLE (RO), NEL DELTA DEL PO È LA CAPITALE DELLA PESCA DEL VENETO

In internet viene definita un “Piccolo Villaggio di Pescatori” - Si, guardando dall’alto, l’abitato è davvero molto piccolo e le statistiche dicono che ci sono 350 abitanti. 

Pila, geograficamente è nella punta estrema dell’Isola di Cà Venier i cui abitanti vivevano raccogliendo le canne, coltivando il riso e pescando lo storione. Così fino alla metà del secolo scorso. Ma oggi Pila è una importante realtà del Veneto e dell'Italia.  

In questo video il Porto nella Laguna di "Barbamarco" dove sono ormeggiate le grandi motonavi per la pesca in alto mare. Le sequenze delle cavane nel PO della Cooperativa Pescatori di Pila sono filmate dal fiume: case-bottega, officine, magazzini, con garage nell’acqua. 

Nel Porto la Sede della Cooperativa e la grande sala dove il pesce pescato viene messo all’asta.

A Pila, come anche a Scardovari e nel Comune di Porto Viro (sedi dei Mercati Ittici polesani) l’attività dei residenti è divisa fra la pesca e la molluschicoltura.

IL VIDEO


 FOTO