RAI 3 - ULISSE - DELTA DEL PO,
LA PICCOLA OLANDA
Il Post che presentiamo oggi è pubblicato nel blogspot “DELTA-PO” e contiene il video “SUL DELTA DEL PO”, trasmesso da RAI 3 in occasione della trasmissione del programma di “Ulisse, il piacere della scoperta, le meraviglie del Veneto”, condotto da Alberto Angela. Il sito, in ambiente Google, contiene i migliori video pubblicati in questa pagina FB.
Nel post abbiamo aggiunto testi ed immagini sull’origine ed evoluzione dell’attuale territorio deltizio, che può ricondursi orientativamente a 30.000 anni prima di Cristo, quando la linea di costa cominciò a protendersi verso il mare. Tra la fine dell’Età del Bronzo (X secolo a.C.) e l’inizio dell’Età del Ferro la linea di costa era pressoché rettilinea e il Po defluiva in mare principalmente per due rami, il Po di Adria e il Po di Spina. L’evoluzione e la modificazione dei vari rami del Delta è visibile nelle varie cartografie estratte da pubblicazioni del Consorzio di Bonifica
UNA IMMAGINE DEL VIDEO
GUARDA IL VIDEO DI RAI 3
GEOGRAFIA: LA FORMAZIONE DEL DELTA DEL PO
tratto da: https://www.bonificadeltadelpo.it/02-header-menu/la-storia-del-territorio/la-formazione-del-delta-del-po/
tratto da: https://www.bonificadeltadelpo.it/02-header-menu/la-storia-del-territorio/la-formazione-del-delta-del-po/
L’origine dell’attuale territorio deltizio può ricondursi
orientativamente al 30.000 a.C., quando la linea di costa cominciò a protendersi
verso il mare.
Tra la fine dell’Età del Bronzo (X secolo a.C.) e l’inizio
dell’Età del Ferro la linea di costa era pressoché rettilinea e il Po defluiva
in mare principalmente per due rami, il Po di Adria e il Po di Spina (Figura
7).
Figura 7: La rete idrografica verso la fine dell’Età
del Bronzo (Bondesan, 1990)
|
Durante l’Età Etrusca (VI-IV secolo a.C.), mentre il Po di
Adria aveva una diramazione rivolta verso nord-est, chiamata Po delle Fornaci,
che portava le acque del Po a mescolarsi con quelle dell’Adige, il Po di Spina
si divideva, verso lo sbocco in mare, in due rami, l’Olana (l’attuale Po di
Volano) ed il Padoa (Biondani, 2008; Figura 8). Col passare del tempo, mentre
il Po di Adria era destinato ad interrarsi, il Po di Spina prevaleva su di
esso: fino all’Alto Medioevo questa era un’area destinata ad una complessa
evoluzione, in cui gli unici fattori erano quelli naturali e non antropici.
Figura 9: La rete idrografica alla fine del
Rinascimento (Bondesan, 1990)
|
Nei secoli successivi i rami meridionali gradualmente si
estinsero. Di fronte, infatti, alla crescita dell’apporto sedimentario del Po
di Tramontana, che minacciava nel tardo Medioevo di provocare l’interrimento
delle bocche meridionali della laguna, i tecnici veneziani della Repubblica
della Serenissima decisero di realizzare tra il 1958 e il 1604 la deviazione,
denominata “Taglio di Porto Viro” dalla località presso la quale è stata
eseguita, verso sud est del tratto terminale del fiume.
Questo però fu solo il primo di tanti interventi idraulici
di deviazione o occlusione di rami del Po. Seguirono infatti, da parte dei
veneziani, interventi per ostacolare tutte le principali diramazioni rivolte a
nord, prodottesi dopo il Taglio di Porto Viro, per stabilizzare i rami rivolti
verso sud:
l’occlusione del Po di Tramontana (1612), il distaccamento
del tratto del Po ad est di Donada ed infine l’ostruzione parziale del Po di
Maistra (prima metà del XIX secolo) che fino al 1800 era il principale ramo del
Po.
Con il Taglio di Porto Viro iniziò così la formazione
dell’attuale delta con l’allungamento del Po e la formazione dei rami attuali
(Figura 10). Il Po di Tramontana, la cui foce era collocata in corrispondenza
dell’attuale Via Boccavecchia, a Rosolina Mare, gradualmente si interrò, e lo
scanno derivato dal deposito di sedimento del fiume si congiunse con la
terraferma, dando origine alla penisola di Caleri (Regione Veneto-Servizio
Forestale Regionale per le province di Padova e Rovigo).
Figura 10: Immagini storiche del Delta del Po prima e dopo il Taglio di Porto Viro (Comune di Porto Viro) |
Negli ultimi 100 anni il delta del Po è passato da una fase
in cui prevalevano fenomeni fluviali che portavano all’avanzamento, ad una fase
in cui prevalgono fenomeni marini che hanno portato all’arretramento con tassi
superiori a 10 metri all’anno (Cencici, 1998).
La portata del fiume Po a Pontelagoscuro, punto di chiusura
del suo bacino idrografico, dal 1807 al 2005 ha visto una lenta ma graduale
diminuzione, passando da circa 1600 m3/sec a 1400 m3/sec (Zanchettin et al.,
2008).
Attualmente il Po alimenta un delta che si protende a mare
per circa 25 Km, su un arco meridiano di circa 90 Km, occupando una superficie
di circa 400 km2, ed è bordato da un’ampia zona di prodelta sommerso, che si
protende verso il mare per circa 6 Km a settentrione e circa 10 km nell’area
centro-meridionale (Biondani, 2008). Sette rami principali costituiscono ora il
sistema deltizio: Po di Pila, Po di Maistra, Po di Tolle, Po di Gnocca, Po di
Goro, Po di Volano e Po di Levante.
Estratto dalla tesi di laura geol. Stefano Paganin
Evoluzione negli anni del territorio Deltizio
https://www.bonificadeltadelpo.it/02-header-menu/la-storia-del-territorio/cartografia-storica/
Il Delta prima della rotta di Ficarolo
Il Delta nel 1300
Il Delta nel 1550
Il Delta nel 1604
Il Delta nel 1721
Il Delta nel 1793
Il Delta nel 1900
Il Delta nel 1950
Il Delta prima della rotta di Ficarolo
Il Delta dopo della rotta di Ficarolo
Il Delta nel 1550
Il Delta nel 1604
Il Delta nel 1721
Il Delta nel 1793
Il Delta nel 1900
Il Delta nel 1950