sabato 20 dicembre 2025

    IL VECCHIO CON LA VOGLIA DI VIVERE







 




DA GIOVANE RIVOLUZIONARIO 

A VECCHIO CON VOLONTA' DI VIVERE

RIFLESSIONE

La frase "Da giovane rivoluzionario a vecchio con volontà di vivere" riecheggia il percorso esistenziale e filosofico di Arthur Schopenhauer, che dal pessimismo radicale sulla "Volontà di vivere" (forza cieca e dolorosa) evolve verso una via di liberazione attraverso l'arte, l'etica della compassione e l'ascesi, trovando non un'esaltazione della vita, ma un modo per attenuare la sofferenza e, pur vecchi, mantenere una saggezza e una quiete interiore, accettando la vita con una consapevolezza più profonda, una sorta di "noluntas" (non volontà). 
Dal Giovane Rivoluzionario (Pessimismo)
  • La Volontà di Vivere: La vita è dominata da una forza irrazionale e cieca, la Volontà di vivere, che genera desiderio, dolore e noia, oscillando come un pendolo tra questi estremi.
  • Il Mondo è Sofferenza: Il piacere è solo una pausa dal dolore, e la realtà è fondamentalmente illusoria ("Velo di Maya").
  • Il Suicidio è un Inganno: Il suicida non nega la volontà, ma vuole una vita migliore; è un'affermazione, non una negazione, della volontà stessa, quindi fallimentare. 
A.l.

Vecchio con Volontà di Vivere (Liberazione)
  • L'Arte: Contemplare l'arte (soprattutto la musica) permette di staccarsi temporaneamente dai propri desideri egoistici, diventando "puro soggetto conoscente".
  • L'Etica (Compassione): L'empatia (il "com-patire") fa superare l'egoismo, riconoscendo la sofferenza altrui come propria e rompendo la barriera tra sé e gli altri.
  • L'Ascesi: La negazione radicale dei desideri (castità, povertà volontaria) porta alla liberazione definitiva dalla Volontà.
  • La Saggezza del Vecchio: Un vecchio che ha percorso queste vie non è più schiavo del "giovane rivoluzionario" che voleva distruggere tutto per la sofferenza, ma ha trovato un modo di vivere (noluntas) che, pur nella consapevolezza del dolore, permette di godere degli "intervalli" e di trovare pace, accettando il "diritto di esistere" senza farsi sopraffare dalla Volontà. 
In sintesi, si passa dalla ribellione cieca alla comprensione e alla pace interiore attraverso le vie indicate dalla sua filosofia, mantenendo una "volontà di vivere" non più egoistica ma universale e contemplativa. 
COS'ALTRO SUGGERISCE A.I.
Il passaggio dalla foga del giovane rivoluzionario alla resilienza del vecchio che ama la vita rappresenta una delle parabole umane più profonde, segnata dal passaggio dall'ideologia all'esistenza.
1. La metamorfosi del fuoco
  • Il Giovane Rivoluzionario: È guidato dal "tutto e subito". La sua energia è proiettata verso l'esterno, mossa dal desiderio di abbattere strutture ingiuste e cambiare il mondo attraverso l'azione collettiva e, spesso, lo scontro. La sua bussola è l'utopia.
  • Il Vecchio Vitale: La sua rivoluzione si è spostata all'interno. Non cerca più di cambiare il mondo intero, ma di nobilitare ogni singolo istante rimasto. La sua energia è conservativa e qualitativa; la sua bussola è la presenza.
2. Dalla rabbia alla gratitudine
Mentre il giovane vede ciò che manca (l'ingiustizia, il vuoto), il vecchio con volontà di vivere vede ciò che resta. Questa "volontà" non è rassegnazione, ma un atto politico estremo: in un mondo che scarta il vecchio, restare vigili, curiosi e appassionati è l'ultima vera forma di ribellione. 
3. I punti di contatto
Nonostante la distanza cronologica, le due figure sono unite da:
  • Il Rifiuto del Conformismo: Entrambi non si piegano alle aspettative della società (che vorrebbe il giovane obbediente e il vecchio invisibile).
  • Il Coraggio: Se per il giovane serve coraggio per affrontare il potere, per il vecchio serve coraggio per affrontare il tempo e la decadenza fisica senza perdere la gioia.
Riferimenti Culturali
Questa evoluzione è magistralmente descritta in letteratura e filosofia:
  • Lev Tolstoj: Passato dalle passioni giovanili e l'impegno sociale a una ricerca spirituale e vitale estrema in vecchiaia.
  • L'esistenzialismo: Come suggerito da Albert Camus, la vera rivolta consiste nel vivere pienamente nonostante l'assurdo della condizione umana.
In sintesi, il giovane rivoluzionario vuole cambiare la Storia; il vecchio con volontà di vivere trasforma la propria biografia in un'opera d'arte.

Il passaggio dalla foga del giovane rivoluzionario alla resilienza del vecchio che ama la vita rappresenta una delle parabole umane più profonde, segnata dal passaggio dall'ideologia all'esistenza.
1. La metamorfosi del fuoco
  • Il Giovane Rivoluzionario: È guidato dal "tutto e subito". La sua energia è proiettata verso l'esterno, mossa dal desiderio di abbattere strutture ingiuste e cambiare il mondo attraverso l'azione collettiva e, spesso, lo scontro. La sua bussola è l'utopia.
  • Il Vecchio Vitale: La sua rivoluzione si è spostata all'interno. Non cerca più di cambiare il mondo intero, ma di nobilitare ogni singolo istante rimasto. La sua energia è conservativa e qualitativa; la sua bussola è la presenza.
2. Dalla rabbia alla gratitudine
Mentre il giovane vede ciò che manca (l'ingiustizia, il vuoto), il vecchio con volontà di vivere vede ciò che resta. Questa "volontà" non è rassegnazione, ma un atto politico estremo: in un mondo che scarta il vecchio, restare vigili, curiosi e appassionati è l'ultima vera forma di ribellione. 
3. I punti di contatto
Nonostante la distanza cronologica, le due figure sono unite da:
  • Il Rifiuto del Conformismo: Entrambi non si piegano alle aspettative della società (che vorrebbe il giovane obbediente e il vecchio invisibile).
  • Il Coraggio: Se per il giovane serve coraggio per affrontare il potere, per il vecchio serve coraggio per affrontare il tempo e la decadenza fisica senza perdere la gioia.
Riferimenti Culturali
Questa evoluzione è magistralmente descritta in letteratura e filosofia:
  • Lev Tolstoj: Passato dalle passioni giovanili e l'impegno sociale a una ricerca spirituale e vitale estrema in vecchiaia.





  • L'esistenzialismo: Come suggerito da Albert Camus, la vera rivolta consiste nel vivere pienamente nonostante l'assurdo della condizione umana.
In sintesi, il giovane rivoluzionario vuole cambiare la Storia; il vecchio con volontà di vivere trasforma la propria biografia in un'opera d'arte.
Le risposte dell'AI potrebbero contenere errori. Scopri di più
  • Schopenhauer - La vecchiaia e la morte, verso le quali ogni vita si dirige rapidamente e necessariamente, sono la condanna che la natura impone con le sue stesse mani alla volontà di vivere e che sentenzia che tale volontà è un’aspirazione destinata a vanificare se stessa: «Ciò che hai voluto, – dice la sentenza, – finisce in questo modo: vedi di volere qualcosa di meglio». L’insegnamento che dunque la nostra vita impartisce a ciascuno di noi consiste in buona sostanza nel fatto che gli oggetti dei nostri desideri sono sempre ingannevoli, vacillanti e caduchi, sí che arrecano piú pena che gioia, sino a quando, alla fine, non crolla persino l’intero terreno sul quale tutti quegli oggetti e quei desideri si trovano, in quanto la nostra stessa vita viene annientata, ricevendo in tal modo la conferma estrema del fatto che tutto il suo aspirare e volere erano un’assurdità e un errore. A. Schopenhauer, Supplementi a Il mondo come volontà e rappresentazione Arthur Schopenhauer #schopenhauer #ArthurSchopenhauer #filosofia #storiadellafilosofia
    8 gen 2025 — Giuliano Giuly.. è da ritenere implicito il riprodursi che fa parte del vivere, comunque è bene dargli la giusta importa...




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