LA CENTRALE ENEL DI ISOLA CAMERINI DI PORTO TOLLE - DELTA DEL PO RISERVA DI BIOSFERA
A distanza di oltre un anno dalla rinuncia dell'ENEL di
riconvertire a carbone la Centrale di Polesine Camerini, un investimento da 2
miliardi e mezzo di euro, che nelle intenzioni avrebbe dato ossigeno al
territorio dando lavoro a migliaia di persone durante i lavori di conversione,
nessun nuovo progetto da parte del
colosso dell’energia italiano. Una storia lunga, durata 10 anni, di infinita
farsa.
Un anno fa la notizia
è stata festeggiata come una vittoria, così il Gazzettino del 25 settembre
2014: “La rinuncia da parte di Enel alla riconversione della centrale di Porto
Tolle «è un'ottima notizia non solo per le associazioni ambientaliste, ma per i
cittadini, gli agricoltori, gli imprenditori veneti e romagnoli che hanno
sempre visto il progetto come una minaccia per la salute, per l'ambiente e per
le attività turistiche e agricole». Lo sostiene Legambiente, ricordando di aver
condotto insieme al Wwf «fin dall'annuncio del progetto, nel 2005, una
battaglia di idee, ma anche legale, atto dopo atto, contro la riconversione,
coadiuvati da un gruppo di avvocati competenti e coraggiosi».
Inutili fino ad ora le sollecitazioni e le richieste all’ENEL
“che l’investimento destinato al carbone del passato a Porto Tolle sia reindirizzato
verso le fonti rinnovabili del futuro”.
Il giorno 18 gennaio 2016, a margine del Convegno “Delta del
Po Riserva di biosfera” organizzato dalla Fondazione CARIPARO, il Ministro dell’Ambiente
Gianluca Galletti ha affermato che il
futuro della Centrale sarà orientato al “turismo”.
La frazione Pila e il porto (di fronte alla Centale Enel) |
La frazione di Pila e il porto |
E LA STORIA DELLA CENTRALE
CONSIGLIO
https://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_termoelettrica_di_Porto_Tolle